Un viaggio spazio-temporale nel mondo dell’arte: l’Atlante di Renzo Barbazza

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Renzo Barbazza è nato e lavora a Belluno, si laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Padova conseguendo la specializzazione in Anatomia Patologica. Inizia la sua carriera professionale come assistente in Anatomia e Istologia Patologia e Citopatologia a Belluno e nel 1990 diventa Primario presso l’Ospedale di Mirano. Ha pubblicato oltre cento lavori scientifici a livello nazionale e internazionale e dal 2010 è direttore Scientifico di Koinè Studi e Ricerche.

Fin da giovane si interessa all’arte e alla pittura, realizzando diverse opere figurative ispirandosi a pittori come Agnolo Bronzino, uno dei più abili ritrattisti della corte medicea nella Firenze tardo rinascimentale.
Ha partecipato al Premio Arte 2013/2014 (Cairo Editore) dedicato all’arte contemporanea e agli artisti emergenti insieme ad artisti quali Rita Astolfi, Cassandra Basile e Emanuele Cacciatore.
Ha partecipato a mostre espositive a Como e Madrid nel 2016.

Il professor Renzo Barbazza combinando conoscenze nell’ambito medico-scientifico e artistico ha deciso di proporre una classificazione delle opere d’arte attraverso un Atlante che ha denominato diacronico-sincronico.

L’Atlante diacronico- sincronico e sincronico-diacronico è un sistema di classificazione dei manufatti artistici che si suddivide in due sezioni, una cronologica e una neuro-scientifica.

La prima sezione dispone cronologicamente le opere d’arte secondo due criteri: il primo temporale sincronico colloca temporalmente i manufatti artistici realizzati nello stesso arco di tempo; il secondo temporale diacronico classifica le opere prendendo in considerazione il contesto storico in cui sono state realizzate.

Nella seconda sezione, invece, le opere vengono classificate secondo i principi della neuro-estetica che coinvolge le scienze cognitive e l’estetica. Questa area di ricerca affianca un approccio neuro-scientifico alla consueta analisi estetica della produzione e della fruizione di opere d’arte. In questa sezione dell’atlante non prevale più il manufatto artistico(dove e quando è stato realizzato) ma l’autore di quest’ultimo.
L’oggetto come prodotto artistico diventa quindi un mezzo di comunicazione dell’artista col fruitore, nato per sopravvivere nel tempo conservando quei valori eterni provenienti dalla mente e dal vissuto dell’artista.

Le ricerche e gli studi del professor Barbazza continuano ad esplorare il mondo dell’arte in particolare di come attraverso le neuroscienze si possano realizzare opere d’arte, oltre che a classificarle.

Serena Bobbo @ riproduzione riservata – Centoparole Magazine

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