Gli arcobaleni architettonici della CRG Architects

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La CRG Architects è una compagnia leader nell’ambito del design, formata da un ampio team multidisciplinare di rinomati specialisti che si sono uniti tra loro al fine di espandere le loro conoscenze ed esperienze a diversi settori.

“Con più di 20 anni di esperienza nel settore puntiamo ad alzare le proposte al di là delle aspettative dei nostri clienti

Nutrendo una vorace fascinazione e passione per l’architettura creativa, il Background professionale di Carlos R. Gomez, fondatore della ditta, è davvero molto variegato. Avendo conseguito un master in architettura a Barcellona nel 2002, ha finito il suo Postgraduate Degree in Advanced Design and Digital Architecture nel 2012 presso la Elisava School of Design, concentrandosi più nello specifico sulla rilevanza dei nuovi modelli digitali sui processi di design.
Per più di 20 anni ha lavorato con successo come Project Architect and Design Director in ambito internazionale lavorando in Cina, Nigeria, Repubblica Dominicana, Messico e Spagna.
La Carlos R. Gomez Architects Company si è guadagnata il terzo posto in una competizione incentrata sulla costruizione di abitazioni temporanee a Mumbai, in India. Ambientata nei quartieri popolari altamente densi di popolazione di Dharavi, il loro progetto, soprannominato “Containscrapers”, propone una soluzione secondo cui a più di cinquemila persone verrebbe data dimora più accogliente e funzionale delle attuali.

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Questo team di architetti ha svelato attraverso questa proposta il desiderio di sostituire a poco a poco le case malandate dei bassifondi con un idea tutta nuova ovvero, costruendo dove una volta sorgevano le cosiddette “slum houses”, una serie di grattaceli composti da vivaci e luminosi container colorati appoggiati l’uno sull’altro andando così a formare un arcobaleno artificiale che si estenda fino quasi a toccare il cielo.

Container-Skyscraper-Mumbai-by-CRG-Architects_dezeen_784_1Questa ingegnosa trovata sembra sia stata ideata per far fronte alla povertà sempre più dilagante in alcuni paesi del terzo mondo, offrendo per un periodo temporaneo una sistemazione più confortevole delle “baracche” nelle quali spesso la popolazione molto povera si ritrova a dover vivere.
Il progetto dell’impresa mira a riutilizzare questi “shipping containers” che incastrati tra loro permettono di ricavare abitazioni accoglienti in paesi con alta densità ad un prezzo minoritario cercando così di far fronte al problema della sovrappopolazione.
Secondo gli architetti sarebbero infatti sufficienti 2.500 container per offrire un rifugio a più di 5.000 persone.
Queste abitazioni sarebbero a loro volta sostenute da una struttura centrale portante e sovrapponendo il bordo di ogni box si andrebbe a creare una struttura compositiva ispirata ad una spirale conferendo così al grattacelo la forma di due torri alte 400 metri e larghe 200 ciascuna.
La peculiarità di queste torri è che seguiranno uno schema di colore secondo il quale le tonalità come giallo e rosso andranno a rappresentare le parti più calde dell’edificio mentre quelle come blu e verde le zone più fredde. Seguendo questa logica cromatica i container rossi saranno posizionati sulla superficie sud dell’edificio, i blu al nord ed i gialli e verdi rispettivamente ad est e ovest al fine di evidenziare il cambiamento climatico attraverso la superficie dell’edificio.
Inoltre si è pensato di riservare alcune zone dei diversi edifici per ospitare giardini verticali, zone apposite per assistenza medica e servizi sanitari, strutture scolastiche, un piccolo supermercato e anche aree ricreative per i più piccoli.

 

Valeria Morterra

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